Il 5 giugno si ricorda che nel non molto lontano 1972 , i grandi Paesi della Terra si sono seduti attorno ad un tavolo per parlare degli ecosistemi e dei loro delicati equilibri.
Stoccolma 1972 – conferenza sull’ambiente
Perché, dopo soli 3 anni dalla conquista epocale della Luna, il mondo si riunisce per discutere dei problemi del pianeta Terra?
Tanta lungimiranza è servita a qualcosa?
Basterebbe osservare la Terra dalla Luna stessa per accorgersi che non è servita a molto. Il bel pianeta azzurro ha perso la brillantezza dei suoi colori. Lo smog che lo avvolge, lo ha ingrigito e i suoi abitanti sono costretti a respirare qualcosa che non è più l’aria pura di 50 anni fa.
Dopo quasi mezzo secolo da allora, si è scelto di dare un tema a questa giornata 2021, che accompagnerà tutto l’anno con buone intenzioni e obiettivi irraggiungibili. Il tema sono gli ecosistemi.
Un ecosistema è l’insieme degli esseri viventi (animali, vegetali, funghi, insetti…) e non viventi (terra, rocce…) che vivono in relazione in un ambiente circoscritto e definito, grande o piccolo che sia.
Una foresta è un ecosistema, come lo è il mare o come può esserlo un piccolo stagno che si è formato in una cavità nascosta.
Ogni ecosistema poi ha un suo equilibrio, estremamente delicato. Togli qualcosa e tutto cambia. Mettici altro e sconvolgi il sistema.
È quello che succede per esempio anche nei nostri amati Colli Euganei!
Togli un bosco o un vegro perché ci vuoi coltivare la terra con una produzione monospecifica e hai seriamente compromesso la biodiversità euganea, così ricca e tipica di specie autoctone.
Aggiungi una specie alloctona come il gambero rosso della Louisiana, capace di per sconvolgere l’esistenza del più raro ed endemico gambero di fiume europeo che da secoli abitava a diritto le nostre acque dolci.
L’elenco dei danni provocati agli ecosistemi euganei sono infiniti ed hanno tutti lo stesso denominatore comune… indovinate un po’!
Per questo, chiederci cosa possiamo fare noi, la specie dominante, il denominatore comune, è quasi ridicolo.
Possiamo smetterla per esempio di trattare i nostri Colli come fonte di sfruttamento economico.
Possiamo smetterla di riempire le nostre case di animali selvatici, fingendo a noi stessi che siano innocui animali domestici, per poi decidere di liberarli una volta che ci scopriamo incapaci di gestirli.
Possiamo smetterla di usare quantità indiscriminate di veleni su siepi e prati solo per goderci il crepuscolo, liberi dalle fastidiose zanzare.
Possiamo smetterla di costruire nuovi quartieri di cemento e piuttosto cercar di recuperare vecchi ruderi meno impattanti.
Possiamo smetterla di guardare a culture lontane scimmiottando i grandi parchi di divertimento d’oltreoceano e riscoprire invece il piccolo e bello della nostra tradizione.
Possiamo smetterla di credere che noi non siamo una delle specie viventi di questo delicato equilibrio. Prima o poi il sistema sconvolto ci si torcerà contro.
Buona Giornata Mondiale dell’Ambiente a noi tutti, abitanti euganei!